MOSTRE
Il fum e l’âga
Volti e parole della memoria
 
 

La mostra è accompagnata dagli scritti di Roberta Valtorta storica e della fotografia e dell’antropologo Gian Paolo Gri.
Dice Giampaolo Gri, ‘Titolo e sottotitolo, insieme richiamano l’intensa ricerca che sostiene la mostra e che dà spessore e significato alle fotografie ben più di una mostra fotografica, piuttosto una vera ricerca etnografica. Ottanta cento persone cento passati vissuti in modi diversi, cento modi di raccontarsi. Io vedo questi ritratti di Ulderica Da Pozzo un po’ come le antiche Icone, che sono l’opposto degli oggetti che abbiamo collocato nei musei del folclore, non sei tu che guardi i personaggi che vi sono dipinti, sono loro che osservano te e ti interrogano’.
Dice Roberta Valtorta, ‘Ulderica ha composto una straordinaria collezione di ritratti di vecchi della Carnia, ha raccontato queste esistenze antiche, con un elastico metodo collocandoli all’interno delle loro case o nel loro paesaggio.
Un elastico metodo, che oscilla dal classico modo del ritratto ambientato – modo narrativo, che racconta la persona collocandola nel suo mondo, fra i suoi oggetti – alla ripresa ravvicinata – seppure in nessun caso fortemente ravvicinata – più rispondente al mondo dell’indagine psicologica, rivela che l’interesse della fotografia è principalmente e fortemente il suo soggetto – e non, invece, un progettato lavoro di linguaggio da applicare ad esso’.

ASPETTI TECNICI
La mostra consiste in 40 pannelli fotografici 90x90 cm e 40 pannelli 20x20 cm. Ogni pannello è accompagnato da una didascalia lunga in friulano e italiano che è ricavata dalle lunghe interviste realizzate.

LIBRO