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Noi giriam per questo contorno...
Non si tratta di insegnare le tradizioni ai bambini; da loro c’è da imparare, perché comprendono e vivono meglio di noi il significato dei suoni cupi d’oltretomba de ‘lascrasolas’ del Venerdì Santo, l’aspirazione profonda al rinascere della natura espressa attraverso i cappelli fioriti delle maschere, la suggestione del falò acceso in comunità e del cammino delle rogazioni quando si mettono i piedi là dove li hanno messi gli antenati, il senso del dono povero richiesto e offerto casa per casa. I bambini si godono la modernità, eppure sono anche in grado di restituirci il senso profondo della tradizione: quando la indossano, sono maestri nel popolare di ombre cariche di significato spazi e tempi entro i quali noi non riusciamo a scorgere più nulla.
Gian Paolo Gri |
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Suoni Di Gian Paolo Gri, tratto da ‘Noi giriam per questo contorno... Il filo dei riti e i bambini di montagna’. Il tradimento più grande che i musei etnografici possano fare alla tradizione è il silenzio delle sale. La vita di paese è anche rumore e suono, voce, canto, musica; ma anche schiamazzo organizzato, baccano ostinato, strazio per le orecchie di alcuni e godimento per altri. Per questo Ulderica Da Pozzo ha scelto di accompagnare le fotografie con un video che rimandasse almeno in parte all’ambiente sonoro che rappresenta parte costitutiva dei rituali e dei loro simbolismi.
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