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Fra mare e terra Quando me ne andavo in giro per le montagne lavorando sul libro dei malgari, dalle casere più alte, nelle giornate limpide, il mare lo vedevo come una striscia in fondo, col colore chiaro del miraggio. Ero su un margine, ne vedevo un altro. Ho pensato ai pescatori che, come i malgari, vivono sulla riga del confine e vanno oltre, con la barca entrano nel mare, e il mare è come la montagna, e il confine è il cielo. E così sono partita. È stato come se fossi nata nelle umidità della laguna, e nel grigio acceso della scogliera, in certe giornate di fine ottobre quando correva la nebbia, era come essere sui pascoli di Taront. Ci sono due parole che uniscono i due margini: passione e libertà. Parole che prendono senso nei racconti fatti, nei volti giovani e in quelli segnati dal tempo.
Ulderica Da Pozzo |
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Intervista a Mauro Sanson, pescatore di Grado, tratto da ‘Fra mare e terra’. In laguna stavate nel casone, ce l’ha ancora?
La pesca è una passione? Se tornasse indietro rifarebbe il pescatore?
Le dispiace che i suoi figli non siano pescatori?
Che cos’è per voi la Madonna di Barbana? |